Una giovane donna riceve un dono dal padre: I Ditirambi di Dioniso di Nietzsche. Sul frontespizio una dedica: «Dentro queste parole, un giorno forse potremo finalmente incontrarci». Arianna parte per raggiungere il padre lontano e, dopo anni di distacco, si ritrova ad attenderlo nel parco adiacente casa... il tempo ha dato un nuovo aspetto a quel luogo prima così familiare... i ricordi affiorano e con essi i versi dei ditirambi prendono vita in una scia di visioni, verso i labirinti più profondi dell’essere.
Ultima opera di Nietzsche, i Ditirambi di Dioniso sono l’espressione lirica dell’impulso vitale che anima il più autentico pensiero del filosofo.
La vita come volontà di potenza, traboccare di emozioni, forza primordiale, mai riducibile ad una forma. Slancio dionisiaco che mette in moto, con ritmo ditirambico, le corde di un’interiorità in cui vibra sete di eternità, intesa come sublime intuizione di un’armonia cosmica.
L’anima umana può chiudersi, intrappolata nella ragnatela di simulacri di presunte verità, perdervisi, come in un labirinto... E’ ciò che succede ad Arianna che, preda di una forza sconosciuta, perde il suo centro...si sente avvinta, ma vuole liberarsi, eppure non può fare a meno di andare incontro all’ignoto, di abbandonarsi a quell’anelito che la spinge oltre a sé, in una ricerca delirante, fonte di vita, sorgente di impulsi che la minacciano e la nutrono di una luce il cui chiarore si lascia scorgere solo nel momento in cui ha il coraggio di affacciarsi... Il lamento di Arianna si fa invocazione affinché il mistero che l’attanaglia sia rivelato, così la brama di un disvelamento diviene veicolo di un’appassionata corsa verso il suo “Dio Sconiosciuto”.
Danzare con l’ignoto, questo resta al filosofo, fondersi in un mosaico caleidoscopico di visioni ed emozioni... Poeta e giullare, riscopre il proprio sé nel dionisiaco che tutto anima e l’esistenza come gioco di eterne forme che fluiscono incessantemente l’una nell’altra a disegnare la “suprema costellazione dell’essere”.
I ditirambi di Nietzsche prendono vita nella voce e nella gestualità dell’attrice con la forza di un vortice crescente di tensione poetica, ricca di spunti simbolici; il gesto, abbandonato nella suggestione e nel ritmo dei suoni, si rende danza.
Attrice e danzatrice interagiscono sulla scena, divenendo l’una riflesso dell’altra; apollineo e dionisiaco, nella loro manifesta dualità, anelano a ricomporsi entro un gioco di trasmutazione.
La ricerca intrapresa dal Teatro Le Maree del connubio filosofia-poesia prende nuova forma nella filosofia di Nietzsche che, sul ritmo ditirambico dei suoi versi, si rivela nel lampo folgorante di un pensiero che sonda l’infinito.
Anna De Rosa - attrice
Francesca Biasio - danza
Musiche di Don Cherry
Regia di Aldo Parolini
Venerdì 28 Ottobre - ore 21.00 - Teatro San Carlino, c.so Matteotti 6/a (Bs)
Info: le.maree@libero.it - http://www.lemaree.it/ 3486725143
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